venerdì 4 marzo 2016

Tutto scritto nel nostro DNA..


Come per me, per milioni di donne italiane tutti i giorni suona la sveglia in anticipo rispetto al resto della famiglia per organizzare, pianificare al meglio la giornata, avere tutto sotto controllo, per poi andare al lavoro e concentrarsi sui propri impegni.
Un doppio lavoro, una doppia vita , una doppia fatica, ma spesso anche una doppia soddisfazione con effetti di gratificazione che raggiungolo livelli esponenziali, soprattutto quando si tratta dei figli.
Tutto questo è alimentato da un istinto che noi donne scopriamo nel momento i cui dobbiamo affrontare le responsabilità della famiglia, ma che abbiamo ereditato nel nostro DNA e dagli esempi delle nostre madri che hanno lasciato attraverso i consigli o semplicemente i ricordi del passato, un dolcissimo passato.
La realtà di oggi, però, è leggermente diversa da quello del passato, quando le nostre madri seguivano per la maggior parte del tempo la casa e la famiglia senza doversi preoccupare di gestire anche un lavoro e portare a casa uno stipendio.
Viviamo in un'epoca che si sta ridimensionando, la difficoltà nel tenersi un lavoro, ha messo in allarme le donne soprattutto, che provano a reciclarsi, a mettersi in discussione, ad aggiornarsi, perche il mondo va avanti e dietro una difficoltà c'è sempre una nuova possibilità.
Siamo adulte, responsabili e materne.Siamo lavoratrici, siamo casalinghe, siamo amiche, mogli, compagne, amiche , madri.
Ogni donna ha la possibilità di poter conciliare in una sola vita diversi ruoli, allo stesso modo, pretende di poter ottenere il massimo sempre e comunque.
Noi possiamo fare tutto, abbiamo un'intelligenza emotiva e organizzativa che chiamerei multitasking, la quale ci consente di gestire al meglio tutti gli impegni del quotidiano.
La capacità di sopportare stress lavorativo attraverso soluzione, immediate, capita,  anche sbagliate, ci permette di vedere il cuore delle cose, come se avessimo il terzo occhio.
Tutte noi donne dobbiamo fare i conti con gli impegni familiari, molte di noi devono districarsi, per necessità, tra famiglia e un lavoro che è solo un'entrata economica senza passione per poter vivere in maniera decorosa, ma poche riescono ad amministrare al meglio la vita familiare e raggiungere al tempo stesso, posizioni rilevanti di carriera e il successo dei propri obiettivi.
Cosa fare? Come fare?Siamo soddisfatte?Possiamo cambiare qualcosa?
Cerchiamo di tirarci fuori dal mondo in cui siamo immerse che ci circonda e mettiamoci a osservare dall'esterno la situazione.
Le soluzioni ci sono..basta decidere di volerle trovare!!!

Look fai da te!


Seguo la moda , solamente su internet e occasionalmente sfogliando le riviste mentre aspetto il mio turno dalla parucchiera o dal medico, ma ammetto che è meraviglioso, il fascino che i bei vestiti regalano ad ogni donna, ne mascherano i difetti, ne evidenziano i pregi, insomma, effetto photoshop assicurato!
Nel nostro paese ci sono veri maestri del gusto e creatori di  alta moda come Armani, Versace, Dolce &Gabbana, Gucci, dalle piccole boutique sartoriali alle case di moda che da sempre il mondo ci invidia.
Nella vita di tutti i giorni, lo ammetto, cerco il vestito comodo, ma comunque particolare, dal dettaglio di un'accessorio, ad una scarpa strana e per farlo non è necessario che io spenda soldi senza criterio per vestire, serve gusto e una buona dose di creatività.
Non è necessario pensare che per forza indossare capi prestigiosi, all'ultima moda, ci possa far sentire più belle.Si può anche accostare un capo di qualità, più costoso a qualcosa di più a buon mercato, magari scovato in qualche mercatino Vintage, l'importante è che sia in armonia nell'abbinamento.
Riuscire a creare un look personale, elegante ed economico sia la dimostrazione di grande senso estetico e di personalità.
Il boom del Vintage che è scoppiato in Italia, negli ultimi anni, ne è la dimostrazione.
Quanta soddisfazione quando scoviamo nei vecchi armadi o bancarelle o nelle soffitte di casa, vestiti che indossavano i nostri genitori, tanto tempo fà e provandoli ci accorgiamo non solo di avere la stessa taglia, che gia è una sorpresa, ma che indossandoli riviviamo il trend del momento, ovviamente in rivisitazione contemporanea.
I capi di una volta si possono stringere, allargare, modificare, correggere a seconda dell'esigenza, come se non passassero mai di moda.

Aveva sempre un sacco di tempo libero


Forse è l'occasione per far sapere ai miei amici e familiari che un'espressione che non vorrei usassero nel mio necrologio fosse "ERA UNA DONNA MOLTO IMPEGNATA"..
Non vorrei essere ricordata come una che andava sempre di corsa, piena d'impegni, iperattiva.
Non mi dispiacerebbe "LAVORATRICE INSTANCABILE", se qualcuno volesse dire "VERSATILE", nel senso che facevo tante cose diverse, mi andrebbe bene.
Hanno comunque, un altro significato, rispetto all'essere tanto prese da non saper dove sbattere la testa.
Anzi, non mi turberebbe e certamente,il mio fantasma non  li tormenterebbe di notte, lo giuro, se nel mio necrologio ci fosse scritto:"AVEVA SEMPRE UN SACCO DI TEMPO LIBERO".
Il tempo libero dovrebbe essere una priorità assoluta per tutte le donne e , al diavolo , forse anche per gli uomini.
In Svezia, al via l'esperimento delle sei ore lavorative giornaliere, fantastico vero?
Dovremmo averne in abbondanza nel nostro paese, non l'abbiamo perche siamo troppo occupati.
L'idea di perdere tempo spaventa a tal punto che siamo diventati esperti nel sembrare presissimi, anche quando non abbiamo nulla da fare.
Forse per questo che, quando abbiamo tempo libero in programma, non è mai libero, nel vero senso della parola.

mercoledì 2 marzo 2016

E' un cane che si morde la coda!!


In una Società come la nostra, si pensa prima di tutto a sfruttare al meglio il tempo, avendone a disposizione sempre pochissimo o volendo fare mille cose alla volta, abbiamo bisogno di più tempo. Non potendo allungare le giornate , accorciamo, i tempi di fatica, e per farlo dobbiamo usufruire di varie comodità.
Queste comodità, però,hanno un costo in soldi e per poter pagare dobbiamo lavorare di più, col risultato che abbiamo sempre meno tempo.
"E' un cane che si morde la coda.."

Ma vale davvero la pena evitare la fatica fisica?

Una cosa è certa, io preferisco la fatica fisica a quella mentale.
La stanchezza fisica  va via con una bella dormita, quella mentale è molto più difficile mandar via.
Ho notato una cosa in chi lavora tanto per stare meglio economicamente, coloro che lavorano troppo, non si godono il riposo.
Chi è abituato a "fare fare fare" e ha la testa piena di pensieri, arrivato al momento delle ferie, o del semplice weekend, non riesce a rilassarsi completamente,vi assicuro che è vero, l'ho testato personalmente, e si scatta per ogni imprevisto e ogni cosa , all'apparenza normalissima, diventa faticosa e pesante.
Cucinare, ad esempio, diventa una fatica e l'alternativa è il ristorante o i piatti pronti che sono una spesa economicamente non indifferente.
Vogliamo davvero dare un valore al nostro tempo?
Allora usiamolo per valori veri e duraturi, passiamolo con la nostra famiglia, col nostro compagno, con i nostri figli ed amici.
Un'ora di straordinario sul posto di lavoro vale molto meno di un'ora passata a casa con le persone che amiamo.
A conti fatti, il tempo è molto più prezioso del denaro!!

martedì 1 marzo 2016

Packagin intelligente...la Family bag



Il Ministero dell'Ambiente ha promosso, durante la Giornata Mondiale della Prevenzione dello Spreco Alimentare, la fase pilota del progetto FAMILY BAG.
Esso propone di rivoluzionare le abitudini degli italiani al ristorante.
Mi direte , nulla di nuovo, visto che a tutti è capitato di tornare a casa, con i pezzi di pizza , che il vostro figlioletto, non ha terminato, confezionati nel cartone da asporto.
Ora sarà possibile richiedere una Family Bag, per trasportare a casa pietanze avanzate, adottando un comportamento anti spreco e allo stesso tempo, ricevendo un contenitore dall'estetica curata, realizzata nei diversi materiali di imballaggio, dall'acciaio all'alluminio, dalla carta al legno e alla plastica.Presso il circuito dei ristoranti aderenti a questa iniziativa, sarà, infatti, possibile richiedere un Family Bag, per trasportare le pietanze, qualunque esse siano.
La “Family Bag” potrebbe segnare l’inizio di un cambio culturale.
Portando a casa il tuo cibo, materiale brevettato a livello mondiale, riciclabile al 100%, infatti, si aiuterà a evitare gli sprechi e lusingherai lo chef portando le sue ricette anche a casa tua, magari condividendole con la tua famiglia o con i tuoi amici, oppure offrendolo a chi ne ha più bisogno.
 
 
 

lunedì 29 febbraio 2016

Concetto Packaging



Anche nel mondo del packaging è interessante valutare i cambiamenti e le novità in arrivo, grazie alle tecnologie innovative che permettono di semplificare e rendere quasi banali alcune azioni quotidiane. Premesso che l’imballaggio dovrebbe avere sempre tre caratteristiche: essere economico, ecologico e pratico, la ricerca lavora sempre più verso il concept packaging. Molte innovazioni riguardano infatti il design, la forma, la possibilità di ridurre il materiale necessario e risparmiare spazio all’interno del frigorifero. Non mancano però vere e proprie rivoluzioni. Ecco alcune delle nuove tecnologie messe a punto nell’anno appena trascorso.

Imballaggio commestibile

Ispirandosi ad una semplice mela, un team di ricercatori dell’Università di Harvard, guidati dal professor David Edwards ha creato una tecnologia chiamata Wikicell che consente di creare imballaggi commestibili per alimenti e potrebbe mandare in pensione la plastica. Si parla di una membrana protettiva realizzata con una miscela di particelle di alimenti legata a carboidrati, in grado di essere utilizzato per: yogurt, caffè, bevande alcoliche. Questa membrana permette tra l’altro di ridurre i rifiuti .

Imballaggi intelligenti

I ricercatori del’Università del Connecticut, Rutgers University con il supporto di Kraft Foods hanno inventato una “lingua elettronica” che attraverso speciali sensori cambia colore quando il cibo si deteriora e non è più commestibile. Altre soluzioni riguardano conservanti che rallentano il processo di deterioramento o neutralizzano batteri prolungando la durata del cibo confezionato.

Imballaggi solubili in acqua

Un prodotto rivoluzionario inventato da MonoSol per i fast food è l’imballaggio solubile in acqua, utilizzabile anche per alimenti come cereali e zuppe. Questo nuovo materiale si scioglie in acqua senza lasciare tracce e senza contaminare il liquido. Il packaging permette di ridurre il tempi in cucina e rappresenta un passo avanti per la riduzione degli sprechi.

Micro Packaging

Anche se ampiamente criticata per il suo impatto ambientale, la plastica è forse il materiale più utilizzato in ambito alimentare per le caratteristiche chimico-fisiche.
Gli scienziati del Texas A & M University propongono un nuovo materiale simile alla plastica per confezionare gli alimenti, che però risulta più forte, durevole e, soprattutto, più sottile. Lo spessore è simile a quello di un capello umano e risulta più facile da smaltire avendo tempi di decomposizione rapidi. Il nuovo materiale è a base di acqua abbinata a un particolare polimero solubile e all’argilla.
Il mondo legato alle nanotecnologie e ai nanomateriali è in forte sviluppo, anche se non mancano le perplessità sulla sicurezza per queste nuove tecnologie. Secondo diverse aziende produttrici di imballaggi il vantaggio di utilizzare nanotecnologie nel packaging alimentare è da ricercare nella possibilità di aumentare la durata di conservazione, in particolare di quelli trasformati.

Imballaggi auto-raffreddanti e auto-riscaldanti.

Il problema di dover aprire alimenti confezionati e riscaldarli o raffreddarli prima del consumo, è stato affrontato da alcuni ricercatori che hanno sviluppato tecnologie ad-hoc. “Microcool” è in grado di assorbire anidride carbonica dall’aria e di rilasciarla appena si preme un pulsante ottenendo l’immediato calo della temperatura. Uno tra i prodotti più gettonati nell’ambito dell’imballaggio auto-riscaldante, si chiama HeatGenie; un materiale che aggiunto sul fondo del contenitore è in grado di riscaldare alimenti fino a 65 C° in due minuti.

Porta i tuoi contenitori


UNA SPESA PIÙ LEGGERA, SENZA IMBALLAGGI!

Solo prodotti non confezionati e bevande alla spina: è la formula dalla nuova catena di punti vendita che ha scelto come insegna Negozio Leggero. Una rete di locali che coniugano tutela dell’ambiente e imprenditoria, un progetto commerciale sì, ma anche culturale, per consumare meglio e in modo più consapevole. La diffusione è affidata a un franchising “alternativo”, che ha appena inaugurato nuove aperture a Roma (in via Chiabrera 80, zona San Paolo), Milano e Asti. Altri negozi si trovano a Torino, Novara, Moncalieri.

Sugli scaffali – o meglio, nei distributori – si trovano 1200 referenze: alimentari, detersivi, igiene personale, libri, pannolini lavabili e altri articoli per l’infanzia, cosmesi, dal biologico al locale fino al tradizionale. Niente imballaggi, scatole, flaconi, incarti di cellophan, ma solo prodotti sfusi. «Il primo negozio è stato aperto a Torino tre anni fa – spiega Lidia Signori, responsabile della comunicazione – con la volontà di espandersi a livello nazionale attraverso una rete di franchising molto selezionato: e questo spiega perché i negozi sono ancora pochi».

I cardini dell’attività sono, oltre alla riduzione dei rifiuti grazie all’eliminazione degli imballaggi, un’attenta attività di ricerca che analizza tutte le filiere produttive per cercare i fornitori e un servizio di informazione alla clientela, per spiegare al consumatore cosa sta acquistando.

Come funziona il Negozio Leggero? La distribuzione “alla spina” di prodotti alimentari, per la cura della casa e della persona permette di acquistare alimenti, detersivi, basnoschiuma… senza imballaggi, contribuendo a ridurre la produzione dei rifiuti domestici. Inoltre, la ricerca della qualità e il controllo di filiera su tutte le referenze permettono di avere prodotti di alta gamma a un prezzo inferiore rispetto al corrispettivo confezionato. Il cliente può acquistare nel negozio i contenitori la prima volta e poi riutilizzarli, oppure portare i propri contenitori da casa e riempirli.

«La riduzione dei prezzi – analoghi e a volte inferiori a quelli della GDO – è legata soprattutto all’eliminazione degli imballaggi che, oltre a pesare nella gestione dei conti pubblici per lo smaltimento, incidono anche sulle tasche dei cittadini dal 30% al 70% a seconda dei prodotti. Il packaging incide meno su prodotti come pasta o legumi, parecchio su detersivi e spezie, sia per il tipo di confezione (per esempio, il barattolino di vetro con tappo della cannella) sia per il marketing, la pubblicità, l’etichettatura e così via».

Nel Negozio Leggero si fa anche cultura ambientale e alimentare con un calendario mensile di incontri tematici, corsi di approfondimento, presentazioni di libri e laboratori pratici di cosmesi naturale, cucina o saponificazione casalinga.


L’idea di creare una rete di negozi specializzati nella vendita di prodotti sfusi è venuta a Ecologos, un ente di ricerca ambientale che nel 2009 ha aperto il primo punto vendita a Torino e coordina progetti nazionali per la distribuzione di detersivo alla spina nei supermercati, il Riducimballi (www.riducimballi.it) che coinvolge 30 comuni laziali che hanno attivato sul territorio diversi percorsi di riduzione dei rifiuti alla fonte, come la “Fontana Leggera” per la distribuzione di acqua pubblica liscia e gasata.

Aggiunge Cinzia Vaccaneo, presidente di Ecologos: «I negozi sono molto eleganti, ambienti piacevoli e rilassanti. Ma noi puntiamo soprattutto sulla convenienza, per evitare che il punto vendita venga erroneamente percepito come una “boutique” di lusso. Nei Negozi Leggeri si spende come al supermercato.

Per questo cerchiamo di mediare tra i prezzi delle private label (i prodotti a marchio del supermercato) e i marchi delle multinazionali, ovviamente a parità di formulazione.
Per farsi un’idea, ecco i listini di alcuni prodotti:
– detergente piatti: 0,8 €/kg
– vino barbera Piemonte, 11 gradi: 1,99 €/litro
– pasta: 1,4 €/kg
– riso Thaibonnet: 1,97 €/kg
– caffè 50% arabica, 50% robusta: 1,62 €/etto




domenica 28 febbraio 2016

Se ti stai chiedendo perchè dovresti preferire il km0 ..ecco qualche risposta


Girare oggi tra gli scaffali di un qualsiasi supermarket è diventata ormai un’esperienza al limite dell’assurdo.
Vino spazzatura che arriva dall’altra parte del mondo e latte fresco che ha lo stesso sapore dell’acqua sporca.
Ci vengono offerti zucche e broccoli nel mese di Agosto e, in pieno inverno, possiamo comprare fragole e pesche noci belle, enormi e perfette.
Ma il gusto? E il profumo? Qualcuno di noi si ricorda ancora il sapore eccezionale ed autentico di un prodotto che non ha dovuto fare 15.000 chilometri inquinando pure mezzo pianeta per arrivare sulle nostre tavole?
La spesa a kilometro zero. E' come se tutti ci fossimo dimenticati che fino a pochisimo tempo fa facevamo la spesa dal fruttivendolo sotto casa, dal macellaio di fiducia, e nel piccolo negozio di alimentari all'angolo.
Il panetterie sfornava il pane che serviva a soddisfare la gente del quartiere senza sprechi inutili, dal fruttivendolo i broccoli si trovavano solo in inverno e le fragole solo in primavera, e spesso, se le condizioni del mare erano proibitive, dal pescivendolo c'era poca scelta.
Se oggi entriamo in un centro commerciale veniamo praticamente sommersi dalla quantità di prodotti alimentari presenti: dal reparto del pesce agli scaffali colmi di prodotti confezionati, dal banco dei formaggi e dei salumi al reparto ortofrutta, passando per la macelleria.
Sapete tutta questa scelta cosa implica?
Una recente inchiesta ha messo in luce come in Italia i prodotti alimentari di un pasto medio consumato a tavola hanno viaggiato per oltre 1900 chilometri.

Perche vorrei invogliare la gente a tornare a fare la spesa in modo sano?

1. Costa meno : perchè la merce per arrivare al consumatore non deve essere trasportata, imballata e posta su uno scaffale, questi sono passaggi che fanno aumentare il prezzo dei prodotti e che alla fine paghi tu!

2. E' sostenibile : scegliendo i prodotti a chilometro zero fai risparmiare anche l'ambiente:

- co2 perchè i prodotti non devono essere trasportati lontano.

- acqua ed energia dei processi di lavaggio e confezionamento.

- plastica e cartone sull'imballaggio.

3. I prodotti sono più freschi : In cascina trovi solo i prodotti di stagione, naturalmente freschi senza bisogno di conservanti!

4. Si può visitare l'azienda produttrice e avere più controllo sul prodotto : Puoi trascorrere dei bei momenti in fattoria con amici e familiari vedendo da vicino i prodotti che acquisti e la loro produzione, raramente un acquisto può essere tanto trasparente!

5. Si riacquistano i profumi e i sapori delle diverse stagioni : Ogni stagione è diversa per il palato, la vista e l'olfatto: riscopri i sapori tipici dei prodotti che nascono e crescono secondo natura!


Acquistando prodotti a kilometro zero hai un ottimo rapporto qualità/prezzo e dai un contributo per sostenere i produttori locali!

Qualcuno la chiama “decrescita felice”


Recuperare ritmi di vita più sostenibili e più umani. Ma perché è così difficile? Di chi è la colpa, ammesso che una colpa esista effettivamente?
Quale che sia la ragione, comunque, più passano gli anni e più mi convinco che la media della gente lavori troppo. E che questo complichi la vita a tutti. Peccherò di presunzione nel dirlo, ma sono davvero convinta che molti dei nostri problemi vengano da lì.
Coppie che passano insieme al massimo un’ora al giorno, a tarda sera, con sulle spalle la stanchezza  di una intera, estenuante, giornata di lavoro. Coppie obbligate a relegare al fine settimana le passeggiate, l’ozio, le discussioni, l’amore (sempre che restino tempo ed energia dopo tutte le incombenze accumulatesi durante la settimana). Coppie che aspettano sempre di “avere un po’ di tempo” per fare qualsiasi cosa, e che quando alla fine lo trovano, rischiano di sprecarlo in un centro commerciale, spendendo in acquisti tutto sommato superflui i soldi guadagnati con sacrificio nelle ordinarie giornate di super-lavoro.
Giovani rampanti che non riescono a trovare due ore a settimana per andare al cinema. Che non leggono un libro da anni, eccettuate le letture di lavoro. Che chiamano, e lo fanno con sincerità, “amici” i propri colleghi, i clienti, i sottoposti, che spendono i soldi dello stipendio in accessori, detti tecnologici,per essere sempre al passo con i tempi, con la modernità.Ma di quale modernità si parla?Che sgobbano un anno intero per consumare in una settimana frettolosa – tra spiagge affollate e aperitivi costosi - la propria ora d’aria annuale, anche solo per il gusto di pubblicare un selfie di soddisfazione.
Genitori che stanno insieme ai figli piccoli solo a tarda sera. Che cercano di recuperare in due ore il vuoto di una intera giornata, gettandosi stremati su un tappeto o concedendo sprazzi di attenzione tra la cena da preparare e i piatti da lavare. Che si raccontano la favola rassicurante della “qualità” per negare a se stessi che di vita in famiglia, ne resta veramente poca..
Della rinuncia ad anni fuggevoli che non torneranno mai. Dei momenti non vissuti, dei progressi fotografati, delle piccole magie giornaliere raccontate da altri. Della fatica quotidiana di inseguire le ore e moltiplicare i minuti, della corsa disperata e ininterrotta per “fare tutto” senza perdere troppo.
Non nego che per qualcuno – per molti, forse – sia proprio questa la “felicità”, ma sono disposta a scommettere che molta gente sarebbe più soddisfatta se le venisse consentito, o se si consentisse, di rallentare, di ridurre, di “diminuire”.
Imporsi di rallentare, di accontentarsi, per usare una parola che suona sempre più come una bestemmia. Di rinunciare a qualcosa in cambio dell’unico capitale inestimabile che nessuna carta di credito può comprare: il tempo.

Un ecovillaggio di transizione nel Comune di Subbiano

Il progetto, nato da liberi cittadini, prevede la costituzione di un 'ecovillaggio di transizione', nel Comune di Subbiano (Ar) ispirato ai principi della permacultura, del cohousing e della decrescita felice. Una opportunità per mettere in pratica l'autosufficienza energetica, idrica ed alimentare, esercitando il mutuo soccorso e condividendo beni e servizi.

http://www.ilcambiamento.it/eco_vicinato/ecovillaggio_transizione_comune_subbiano.html

subbianoIl progetto, nato da liberi cittadini, prevede la costituzione di un 'ecovillaggio di transizione', nel comune di Subbiano (Ar)
Cambiare stile di vita? Oggi si può. Nella primavera del 2010, un piccolo nucleo di famiglie e cittadini emiliani e toscani ha dato il via ad un percorso di progettazione partecipata per la realizzazione di un vero e proprio 'ecovillaggio'. Al gruppo si sono presto uniti anche nuclei provenienti da L'Aquila, Roma e Napoli, allo scopo di creare una collettività autosufficiente dal punto di vista energetico, idrico ed alimentare, basata sui principi del 'mutuo soccorso' fra gli eco-abitanti e la condivisione di beni e servizi per ridurre il costo della vita. Un'azione concreta, dunque, in risposta alla crisi economica, culturale ed ambientale che caratterizza i nostri tempi.

In questa piccola collettività allargata ed aperta, infatti, gli 'e-coabitanti' mettono in discussione molti dei principi generali e delle norme che regolano l'attuale concezione capitalistica della società a favore di un futuro più sostenibile, equo ed armonico. Che, tradotto, significa valorizzare il rapporto tra proprietà privata e bene comune per ridurre sensibilmente il costo della vita. Si parte da questo semplice concetto base: “Tu hai un'idea e una moneta. Io ho un'idea e una moneta. Se tu dai una moneta a me ed io do una moneta a te, abbiamo entrambi una moneta. Ma se tu dai un'idea a me ed io do un'idea a te, abbiamo entrambi due idee”.

Da questo semplice concetto si sviluppa un'economia che, oltre ad investire sulle competenze e sui servizi che i singoli 'e-coabitanti' possono offrire alla collettività, mira allo sviluppo di soluzioni ed idee per un'autosufficienza energetica (da fonti pulite e rinnovabili), idrica (acqua come bene primario) ed alimentare (orti sinergici, frutteto biologico, agricoltura biodinamica e giardini della salute).

permacultura
Il villaggio si configura come vero e proprio 'ecovillaggio di transizione' basato sui principi della permacultura, del cohousing e della decrescita
Secondo il Manifesto del progetto, il villaggio si configura come vero e proprio 'ecovillaggio di transizione' basato sui principi della permacultura, del cohousing e della decrescita felice. Che cosa significa? La Transizione è un movimento culturale impegnato nel traghettare la società dall’attuale modello economico profondamente basato su una vasta disponibilità di petrolio a basso costo e sulla logica di consumo delle risorse, a un nuovo modello sostenibile non dipendente dal petrolio e caratterizzato da un alto livello di resilienza.

In ecologia la resilienza è la capacità di un sistema di adattarsi e sopravvivere a eventi esterni anche di tipo fortemente traumatico. In questo caso è la capacità di una comunità di affrontare le difficoltà derivanti dalla riduzione del petrolio e, conseguentemente, della disponibilità di energia.

La decrescita, invece, è un movimento che ha come obiettivo una futura società sostenibile dove all'ossessione della produzione e dello sviluppo economico (crescita in base al PIL) si contrappone la consapevolezza delle necessità primarie di riproduzione, di cura delle persone, delle relazioni, del contesto sociale ed ambientale, e della preservazione degli ecosistemi.

Inoltre, si propone un progetto residenziale ispirato a pratiche abitative innovative, come il cohousing (da più di 50 anni collaudato in tutta Europa e recentemente di grande diffusione anche in Italia), ossia una modalità abitativa improntata alla solidarietà, al risparmio delle risorse, all’attitudine all’autosufficienza, al rispetto della natura e alla condivisione, e della permacultura, che unisce la creazione di insediamenti umani sostenibili ad un sistema di riferimento etico-filosofico ed un approccio pratico alla vita quotidiana.

vallata subbiano
L'ecovillaggio sorgerà su una vallata di 34 ettari nel Comune di Subbiano, in provincia di Arezzo
Gli strumenti utilizzati per la realizzazione sono la bioarchitettura, la bioclimatica, la realizzazione di cicli chiusi (acqua, rifiuti, energia). È previsto inoltre un coinvolgimento diretto nella realizzazione con pratiche di autocostruzione e gestione diretta dell’insediamento.

Secondo quest'ottica si potranno pianificare i consumi e la gestione delle risorse ad una scala più complessa di quella familiare, fare scelte di autoproduzione alimentare ed energetica, creare economie di scala (banche del tempo, prestazioni professionali agevolate, produzione artigianale interna), servizi autogestiti (anziani, bambini, adolescenti, gruppi di studio, laboratori creativi), e implementare economie (agricolo, ricettivo, culturale, lavori di servizio alla comunità ecc.).

L'ecovillaggio sorgerà su una vallata di 34 ettari nel Comune di Subbiano, in provincia di Arezzo, a 470 mt. s.l.m., e potrebbe ospitare fino a 30/40 nuclei familiari. Si tratta di una vallata protetta situata proprio al centro di un 'ferro di cavallo protettivo' che vede gli appennini a nord con il parco nazionale delle foreste casentinesi, l'alpe di Catenaia ad est, il Pratomagno ad ovest.

La vallata rimane aperta ed esposta a sud per ricevere luce e calore. Sulla proprietà esiste un piccolo laghetto alimentato da una sorgente naturale. Il sito ha diversi appezzamenti da adibire a seminativo e parco naturale, terrazze agricole e, last but not least, una quiete assoluta.

Lavorare insieme allo sviluppo di un'azienda agricola in Toscana

E poi...trovi un annuncio che ti apre il cuore


Mi chiamo Stefania, ho 50 anni e 10 anni fa ho lasciato la città con mia figlia per trasferirmi sulle colline metallifere, in toscana. Comprato un casale e due annessi ho cominciato una lunga e lenta ristrutturazione (in bioedilizia possibilmente). All'epoca non ho trovato nessuno tra le mie conoscenze che fosse disposto al cambiamento e così l'ho fatto da sola.
Ora mia figlia vive/studia a Firenze e fare da sola un progetto più ampio che solo vivere in campagna è troppo impegnativo (avere animali, fare orto e frutteto, b&b...).
Amo questo posto e mi dispiace non poterne trarre maggiori spunti di vita. Magari adesso qualcuno, automunito, con qualche minima entrata e la voglia di reinventarsi nella natura, potrebbe essere interessato! Sono a 500 metri di altezza e mezz'ora dal mare, nel bosco. Siete benvenuti!

Tutti vogliamo essere bravi genitori

Ho letto uno studio secondo cui i bambini non esposti ai germi, lavati e rilavati di continuo coi saponi antibatterici, sono più inclini a sviluppare allergie e asma.
Nonostante ciò le vendite di questi prodotti vanno alla grande, e non mi stupisce.Finche i distributori continuano a farci credere che se vogliamo essere bravi genitori dobbiamo comprare questi prodotti, il mio boicottaggio servirà a ben poco. Tutti vogliamo essere bravi genitori.

Ho visto una pubblicità in cui una bravissima mamma spruzza del disinfettante sulla palla con cui gioca il figlio, sdraiato in cortile.E' sicuramente matta da legare, ma una cosa devo riconoscergliela:almeno lascia giocare il figlio all'aperto.Non è completamente idiota come quella della pubblicità del minisuv, che non fa altro che portare in giro i bambini da un'attività extrascolastica all'altra.Sapete, non ricordo nemmeno di aver mai visto un padre in queste pubblicità.Il peso di accompagnare i figli da una lezione all'altra ricade sempre sulla moglie, non sul marito.

Sò che sembrerò pigra, ma non ho nessuna voglia di passare la giornata a correre avanti e indietro per la città per assicurarmi che mio figlio si mantenga al passo con tutti gli altri bambini. E non voglio che mio figlio da grande di me ricordi solo la parte posteriore della testa mentre lo scorrazzo in giro in macchina.

Non dubito che le attività extrascolastiche per i ragazzi abbiano i loro meriti, prese una alla volta, ma quando diventano troppe fanno più male che bene.
Non può venire niente di buono da mamma e figli affacendati e stressati.
A mio figlio, piacerebbe imparare a suonare la chitarra, recitare in teatro, dipingere su tele enormi, giocare a rugby, andare a nuoto.
Un paio di attività vanno bene , non tutte insieme.
E non è facile tirarsi indietro quando gli altri genitori vanno avanti a tutta birra.Non è facile andare da una parte quando tutti vanno dall'altra.

Quando i nostri figli sono piccoli, siamo cosi innamorati di loro che non possiamo quasi fare a meno di dedicarci a loro anima e corpo, di essere tutti per loro.Purtroppo le conseguenze su un bambino cresciuto in quel modo si vedono solo dopo.
Inoltre,se qualcuno sostiene che una cosa fa bene ai bambini, non importa che non faccia bene alla mamma.
Evviva i prati, evviva giocare in cortile, sporcarsi divertendosi..senza pensare ai germi e agli antibatterici, al traffico e allo stress..sicuri che come siamo diventiti noi bravi genitori, lo diventeranno anche loro..senza tante pretese!!!

DOVE NASCERA' UN SOGNO!!


Voglia di cambiare ne ho sempre, ma in questo periodo più che mai. Sono molto attirata dalle esperienze di altre persone che hanno cambiato vita.
Il beneficio per me più grande è quello di vivere in mezzo al verde, alla natura e agli animali, a stretto contatto con i cicli della terra e delle stagioni.
Quello che amo di più di questo sogno è quello di avere tanto spazio a disposizione intorno a me da condividere con la mia famiglia. Non essere costretta in pochi metri quadrati, ma guardare fuori dalla mia finestra e avere il privilegio di lasciar correre libero lo sguardo in mezzo ad alberi, colline, boschi, campi, senza limiti, costrizioni, questo è secondo me il più grande lusso della vita in campagna, la libertà.
Un altro beneficio è sicuramente la possibilità di coltivare la terra, allevare animali,vorremmo allevare galline e api, e autoprodurre la maggior parte di ciò che consumiamo.
Vivere in mezzo alla natura dei Castelli Romani vuol dire anche essere circondata da contadini veri, che hanno sempre abitato qui, persone di una volta, autentiche, che seguono ancora tradizioni antiche, che seguono i cicli lunari, guardando il cielo e sentendo il vento sanno predire che tempo farà.
Riconosco che ci vuole un pizzico d’incoscienza, senza pensarci troppo, semplicemente seguendo il proprio cuore e i propri sogni, inseguendo la felicità. Con il piacere di rimettersi in gioco, di dovere imparare tutto da capo e soprattutto con tanta passione e amore.
Sicuramente non saranno tutte rose e fiori, non sarà sempre facile, ma se si ama ciò che si fa si riescono a superare anche gli ostacoli e le difficoltà.
Come ho già detto prima il nostro sarà un cambiamento graduale, per nostra forrtuna sia io che mio marito abbiamo il privilegio di portare a casa uno stipendio a fine mese, necessario per saldare i debiti degli ultimi anni, ma stiamo comunque lavorando e attraverso le informazioni che troviamo anche su WEB, gettando le basi di quello che sarà il nostro cambiamento di vita.
Appena sarà possibile compreremo un podere che a poco a poco verrà ristrutturato e poi creeremo quella che sarà la nuova attività, un B&B Ecosostenibile.
Cercheremo nel limite del possibile di mangiare principalmente i nostri prodotti: verdure del’orto, frutta nostra o dei nostri vicini. Uova delle nostre galline, il nostro miele. Pane fatto in casa con la pasta madre, gia da più di un anno facciamo noi..ma col forno elettrico... Dolci fatti in casa, marmellate, sughi, conserve, tisane, erbe aromatiche, oleoliti, creme e oli tutti autoprodotti. Ci piace anche riciclare i vecchi oggetti, mobili o materiali per divertirci e comunque evitare sprechi.
Abbiamo sempre tantissimi nuovi progetti in testa, nuove idee che spero, prima o poi, di riuscire a realizzare, almeno in parte.
Mio marito sogna da tanto di avere un vigneto,di produrre il proprio vino ed io nel mio piccolo ho creato quello che si dovrebbe chiamare mini orto, che adoro,ma sul balcone,in attesa di poterne colptivare uno serio.
Magari costruire una casa sull’albero, casette in legno per gli ospiti, sfruttare una zona da adibire a Camping.
Un altro progetto sarà quello di realizzare un orto sinergico e di organizzare corsi di cucina naturale e di panificazione con la pasta madre.
Utilizzeremo questo blog per progettare e pianificare questo "Sogno nel cassetto", magari con l'aiuto in rete di persone che gia vivono questa magnifica realtà.

Uniti in matrimonio, ma non per il bacino!!!!

Sono certa che anche voi abbiate sentito parlare della perdita di autostima che colpisce le adolescenti di oggi, bombardate da immagini che propongono un ideale di bellezza e di magrezza impossibili da raggiungere. E' un problema serio e allarmante, che minaccia la salute sia mentale che fisica della stragrande maggioranza delle adolescenti, per le quali non c'è ginnastica, dieta o crema rassodante che tengano in grado di farle diventare come icone in mostra sui giornali e in tv.
La causa di tutto, dicono , è che l'ideale di bellezza che i mass media propongono alle adolescenti è totalmente irrealistico.Per non parlare dei ritocchi che si fanno con il computer, tanto da renderle totalmente irreali.
Alle adolescenti? I modelli di bellezza per le adolescenti sono irrealistici? E quelli per le ultratrentenni invece sono realistici? se la copertina di Cosmopolitan fa sentire inadeguata un'adolescente, una quarantatrenne come me come dovrebbe sentirsi?Dovrei impiccarmi a una trave con un tanga.Per fortuna ho trovato un utlizzo più pratico per i tanga.Ho scoperto che superati i quarant'anni non si ha più il controllo totale del proprio corpo(vale anche per gli uomini).

Ciò che mi sta accadendo non può che essere il risultato di una forza potente dell'universo. Ecco perche sono scettica nei confronti dei media che mi incitano a combattere i segni dell'invecchiamento.
Che poi sulle copertine delle riviste, in tv e sui cataloghi di abbigliamento non vedo mai donne della mia età.Nelle pubblicità del siero che riduce le rughe non ci sono donne con le rughe.La maggior parte di loro sembrano adolescenti.
Lo so, lo so,E' per farmi capire che il siero fa davvero quello che promette. Ovviamente non mostrano alle donne della mia età come siamo veramente, anche se è per noi che è stato concepito quel prodotto. La pubblicità ci mostra come non saremo mai, ma come dovremmo aspirare ad essere.Avendo lavorato nel marketing, so che si perde più tempo a ritoccare digitalmente una foto che a farla, ma è tempo ben speso per i pubblicitari.I ritocchi alle foto comunque non sono l'aspetto più infido delle reclame dei prodotti di bellezza.Ciò che è veramente esecrabile è che ti mettono in testa che fenomeni come le rughe o la pelle a buccia d'arancia siano una scelta. Che invecchiare sia, quantomeno per noi donne, facoltativo.Che sia un processo che puoi controllare, che i prodotti di bellezza aiutano a farlo.

Non vorremo mica arrenderci? no? Non vorremo gettare la spugna, restare a guardare la nostra vera età che avanza senza alzare un dito per fermarla!No, dobbiamo combattere, condurre una guerra a tutto campo contro l'invecchiamento.Sono certa che sia per questo che le donne, di qualsiasi età...comprese le adolescenti..spendono molto in creme rassodanti e spendono molto di più in chirurgia plastica, botulino e peeling.siamo più vecchie ma non riusciamo ad accettarlo.
Ma perche dovremmo farlo?Per chi? Per noi stesse? per le altre donne?Per i nostri mariti?Per quel bel giovanotto che ci serve il caffè espresso tre volte a settimana?Forse il dito non va puntato su nessuno di questi soggetti, ma fermiamoci un attimino sui mariti, visto che si parla di mogli.
Una volta una moglie doveva mantenersi bella per tenersi stretto il marito, e temo che l'idea non sia del tutto passata di moda.

Caldo è la fine del mondo!!!

Da un pò di tempo, adoro il profume del pane appena sfornato.Inizialmente utilizzavo varie farine integrali, spezie e frutta secca per sfornare profumate pagnotte nere e molto deutch!(profumi di casa mia)
Anche la farina bianca ha il suo perche...con qualche modifica, qualche fiocco di patate, cannella..avanzi di formaggi stagionati e un impanatura di polenta speziata...che delizia..morbidezza e calorie..ma non se ne può proprio fare a meno..sono deliziose!!!

Ricetta
250g di farina 0
50g di formaggio stagionato dal parmiggiano al pecorino alla provola
25g di lievito in polvere
1 patata grattuggiata
2 cucchiaini di zucchero
2 cucchiaini di sale aromatizzato (di Cervia)
acqua quanto basta per ottenere un impasto molle quanto basta
dividere l'impasto in piccole rondelle della grandezza di un palmo e distribuirle sulla teglia da forno ben distanziate tra loro
lasciar lievitare in un luogo asciutto(io metto la teglia nel forno spento)
far cuocere per 15 minuti a 180gradi ventilato

Tages Mutter...è un idea!!!

Il termine Tagesmutter é di origine tedesca e significa letteralmente "Mamme di giorno". Nella pratica indica una donna che si offre per la cura e l'educazione di altri bambini presso il proprio domicilio, creando una specie di asilo nido privato (chiamato "nido di famiglia"), ma che richiede procedure più semplici e snelle per essere aperto e gestito.
Quello delle Tagesmutter è un servizio complementare al comune nido d’infanzia, che può fornire risposte flessibili e differenziate alle esigenze dei genitori moderni. Permette alle famiglie di affidare in modo stabile e continuativo i figli a operatori educativi (le Tagesmutter) appositamente formati che forniscono educazione e cura a uno o più bambini di altri presso il proprio domicilio o altro ambiente adeguato.
La figura delle Tagesmutter è nata nei paesi del nord Europa. Attualmente è molto diffusa in quasi tutta l’Europa, ad eccezione di Italia, Spagna e Grecia, che hanno, relativamente da poco tempo cominciato a sviluppare questa realtà. In Italia in particolare, una versione davvero istituzionalizzata del fenomeno si può circoscrivere alla sola regione autonoma del Trentino Alto Adige, dove il nido in famiglia è ormai una realtà consolidata e funzionante.
A Trento, città pilota per le tagesmutter italiane, il riconoscimento di questa figura professionale da parte della provincia è avvenuto da molti anni e i corsi per diventare tagesmutter sono finanziati con regolarità. Nel resto d'Italia la regione più all'avanguardia è la Lombardia. Anche nel Lazio questi nidi in famiglia stanno prendendo sempre più piede.
Ad alimentare il crescente interesse per le tagesmutter è una delle misure del piano per la conciliazione dei tempi di lavoro presentato da Mara Carfagna, ministro per le pari opportunità, e da Maurizio Sacconi, ministro del welfare.
Il progetto DoMuS – Day Mother Service, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Fondo Sociale Europeo attraverso l’iniziativa Equal si propone infatti di esportare il servizio Tagesmutter, che ha trovato nell’esperienza trentina un modello organizzativo e educativo del tutto innovativo, in ben cinque regioni italiane: Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Lazio, Calabria.

Per combattere questo freddo!!

Finalmente la neve è arrivata anche da noi!Cominciavamo ad essere un tantino invidiosi..visto che la mia famiglia è sommersa dalla neve ormai da una settimana (Forlì).
Questa foto l'ha scattata mia sorella in questi giorni..


Ma tornando a noi...una bella ricetta per riscaldarci..
Intanto partiamo dal taglio un bel pezzo di pancetta strettamente arrotolata,che salerete e peperete abbondantemente(anche all'interno aiutandovi col manico di un cucchiaio di legno ,se non volete aprirla e poi rilegarla) lasciamo agir il sale e ll pepe per una mezzora


Non c'è pericolo che la carne si disidrati e tenda poi a seccare,vista l'ampia quantità di grasso ultaslurposo che il taglio presenta.
Poi l'indispensabile fase di rosolatura a fiamma alta in olio,aglio e rosmarino,unico modo per ottenere un arrosto degno di questo nome.



Poi quando comincia a colorare,sfumatina di vino..............io ho usato il Dolcetto D'Alba..considerato il vino dell’amicizia da bere a pieni bicchieri e con il cuore in mano. asciutto, gradevolmente amarognolo una gradazione alcoolica minima complessiva di 12,5 gradi

Poi in forno a 200° ,quando è bella rosolata ma occorre ungerla spesso col fondo in modo che non secchi.............



Servire calda affettata non troppo sottile,col suo fondo filtrato e patate o fritte o al forno o con verdure ripassate.
In questo modo e con questo taglio di maiale riesce un signor arrosto.
Taglio per altro anche economicamente assai valido e che a me piace assai molto di più della nominata arista che girala come vuoi sempre stopposetta rimane.

Gustosi Muffin e una tazza di tè!!!

Qualche pomeriggio fa mi è venuta la buona, buonissima e brillantissima idea di preparare una merenda sfiziosa per poi invitare la famiglia numerosa (i miei vicini hanno quattro bambini).
Non avevo molte cose in casa… ma avevo gli ingredienti sufficienti per cucinare dei gustosi muffins!
Dalla ricetta base originale che prevedeva 12 muffins ho preparato un impasto un pochino modificato, visto che nel frigo mancavano alcuni ingredienti.

Non avevo lo yogurt e ho utilizzato la ricotta e non avevo le gocce di cioccolata per arricchire i dolcetti allora ho usato le mele e qualche cucchiaino di nutella…quella a casa mia non manca MAI!!!!

Ingredienti per 12 muffins
250 g di farina 00
150 g di zucchero
6 g di lievito per dolci
¼ cucchiaino da caffè di sale
1 uovo
200 ml di ricotta
3 mele
3 cucchiaini di nutella
1 cucchiaio di cacao amaro
110 g di burro sciolto
1 cucchiaino da caffè di vanillina o essenza di vaniglia
12 pirottini per muffins (appena acquistati ad IKEA)

Fondamentale per la preparazione di soffici muffins è la separazione iniziale degli ingredienti.
Mescolare in una ciotola tutti gli ingredienti solidi: farina, zuchero, sale, lievito.


Mescolare in un altra ciotola tutti gli ingredienti liquidi: uovo, burro sciolto (non morbido ma proprio sciolto) e ricotta.Ho montato a neve gli albumi con un pizzico di sale
Unire gli ingredienti liquidi alla ciotola delle farine e mescolare bene.
Inserire i pirottini nella teglia per i muffins.




Riempire ogni pirottino con una cucchiaiata generosa di impasto, aggiungere un cucchiaino generoso di nutella e ricoprire con un altro po’ di impasto. Infornare a 180°C per il tempo necessario (dipende comunque dal forno).
Una volta sfornati togliere i muffins dai pirottini in modo che perdano l’umidità e lasciarli asciugare.

Li ho glassati con una crema di cioccolato e zucchero a velo, spolverandoli con le praline d'argenti e i coriandoli zuccherati.
Sono stati molto apprezzati..e con una bella tazza di te'...il pomeriggio è stato speciale!!!


 Come vorrei questo mondo....



Direi che immaginare, sognare, fantasticare sul mondo come lo vorrei, non basta.
Ho la possibilità di scegliere. come vorrei vivere in questo mondo, ho la possibilità di cambiare ciò che di questo mondo non condivido, ho la possibilità di denunciare, informare, consigliare coloro che leggono questo blog..tutto attraverso queste pagine scritte quasi quotidianamente.
La tecnologia non è il mio primo amore, ma la scrittura lo è , fin dall'infanzia, quando scrivere era la passione di tanti, lettere agli amici lontani, diari di scuola, poesie e racconti.
Quello che scrivo potrebbe non interessare a tutti, ma se condividere i miei pensieri con pochi, potesse rendere migliore la mia vita, e quella di chiunque altro, allora ne sarà valsa la pena.
Ho tanti mezzi a disposizione, vorrei utilizzarli al meglio.
La mia giornata lavorativa ruota intorno alle 8 ore di lavoro in ufficio, 2 ore nel traffico per raggiungerlo e per tornare a casa, altre 12 ore da trascorrere con la mia famiglia, comprese quelle di sonno, ma il tempo dedicato a scrivere, non conta, è per me una parentesi fantastica, un'evasione ai problemi quotidiani, un 'oasi di pace dalla quale osservare il mondo.
Sogno di cambiare vita, sogno da avere coraggio di farlo, ammiro chi prova a farlo ed invidio chi c'è riuscito.
E' la vita che ti ci porta, la perdita del lavoro, un'opportunità inattesa, una decisione drastica, ma certo, quando in te comincia a balenare questo desiderio, tutto, intorno a te cambia, la prospettiva con cui vedi le tue giornate scorrere, cambia, non pensi ad altro che raggiungere questo obiettivo, vivere in un mondo migliore.